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Vedute Ottiche di città europee, seconda metà del XVIII secolo

acquaforte con coloritura a mano coeva
26 x 42
Georg Baltahasar Probst (1732 - 1801), Veduta ottica dell'Arsenale di Berlino. Traforata e pronta per la visione illuminata.

Georg Balthasar Probst (1732 - 1801), Veduta ottica di Amsterdam dal fiume Amstel. Non traforata.

Autore sconosciuto (seconda metà del XVIII secolo), stampatore Daumont Paris, Veduta ottica del Palazzo Reale e dei Giardini del Buen Ritiro. Non traforata.

Autore sconosciuto (seconda metà del XVIII secolo), stampata a Parigi nel 1770, Veduta ottica della Costa de La Lameda da Cadice. Non traforata.

Autore sconosciuto (metà del XVIII), Veduta ottica del porto e della Place Bourgogne al porto di Bordeaux. Traforata e pronta per la visione illuminata.

Famiglia Remondini (XVIII secolo), Veduta ottica del Palazzo di Lussemburgo dal lato dei Giarndini. Traforata e pronta per la visione illuminata.

Famiglia Remondini (XVIII secolo), Veduta ottica del Palazzo del Principe del Liechtenstein a Vienna. Traforata e pronta per la visione illuminata.

Autore sconosciuto (XVIII secolo), Veduta ottica dell'Atrio dei Leoni nell' antico Palazzo dei re Mori di Granata. Non traforata.

Pieter Van der Aa (prima metà del XVIII secolo), Veduta aerea di Piazza San Marco a Venezia dal lato di San Giminiano. Non traforata.

Georg Balthasar Probst (1732 - 1801), Veduta della Neva a San Pietroburgo. Non traforata.


Nel XVIII° secolo, diverse stamperie molto conosciute tra Parigi, Londra, Augusta (Germania) e Bassano del Grappa si specializzarono nella creazione delle Vedute Ottiche. Queste potevano essere ammirate attraverso l'uso della scatola ottica retroilluminata da una candela che ne accentuava l'effetto prospettico e luministico. Questo tipo di divertissement fu molto apprezzato nel XVIII° secolo nei saloni della borghesia e della nobiltà.

Le dieci vedute ottiche appartennero quasi sicuramente ad un unico proprietario, in quanto tutte preparate in modo da essere montate in un rullo per la visione all'interno della boîte d’optique (scatola ottica), che era dotata di una manovella per scorrere le immagini. 
Le dieci vedute sono prive di margini, numerate al retro a mano e sempre sul verso del foglio includono alcune tracce del montaggio (strisce di carta colorata e incollata).
Titolo incollato o scritto a mano sul retro.

Alcune di esse mostrano segni di usura, foxing e cadute di colore. In cornici.
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